“A house is not a home” è una fanzine fotografica che racconta il bioparco di Roma, uno spazio circoscritto nel centro della città in cui coesistono luoghi, dalle caratteristiche profondamente eterogenee, costruiti con l’intento di riprodurre artificialmente habitat naturali presenti in altri continenti.
Attraverso un gioco di parole il titolo della Fanzine sintetizza il diverso modo di interpretare il significato del termine casa: “house” inteso come struttura fisica che definisce uno spazio organizzato e “home”, che attiene invece alla sfera emotiva, ed identifica la casa come luogo intimo di nascita e di appartenenza. Le architetture del bioparco sono il luogo in cui questi significati si contrappongo e, attraverso le ambientazioni dei recinti, proiettano il pensiero verso paesaggi lontani suscitando nel visitatore un sentimento nostalgico.
Le immagini sono composte in dittici fotografici con lo scopo di interporre tra l’osservatore e il soggetto un elemento che ne intralci la vista, ricreando ciò che accade realmente al bioparco in cui lo sguardo è sempre interrotto da una barriera: un vetro, una rete, delle sbarre o talvolta una trincea invalicabile. La fanzine fotografica è realizzata graficamente come una rivista di arredamento, al punto che la copertina ricalca ironicamente quella del più famoso magazine di architettura “AD le case più belle del mondo”, sostituendo alle fotografie di interior le immagini degli scenografici recinti degli animali.